La frazione di Sant'Antonio di Santadi è un crocevia a nord del territorio arburese che permette di raggiungere il poligono militare di Capo frasca, la frazione di Pistis o Torre dei Corsari da cui si può proseguire sulla litoranea fino al complesso dunale di Piscinas.
Questa frazione, come suggerisce il nome, è indissolubilmente legata alla festa in onore di Sant'Antonio di Padova in occasione della quale il simulacro del Santo viene portato dalla parrocchia San Sebastiano Martire in Arbus fino alla parrocchia di sant'Antonio da Padova in Sant'Antonio di Santadi compiendo un tragitto che supera i 38 Km. Alcuni giorni dopo il simulacro compie il tragitto inverso.
Sempre da Sant'Antonio di Santadi si può abbandonare il territorio arburese e dell'ex-provincia del Medio Campidano attraversando il ponte che lo collega a Marceddì, frazione di Terralba, in provincia di Oristano.
Come il sopracitato Marceddì, Sant'Antonio di Santadi è un villaggio, storicamente, di pescatori e sorge sullo stagno che si viene a creare nell'estremo sud del Golfo di Oristano.
In qualità di zona umida, la fauna e la flora si differenziano notevolmente rispetto al resto del territorio e non è difficile avvistare l'airone cinerino ed il fenicottero rosa.
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